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Fratture di Femore

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Fratture di Femore

Epidemiologia

L’Italia è il secondo paese (dopo il Giappone) con la più alta percentuale di over 65, pari al 21% e destinata a divenire il 39% circa nel 2050. In Italia nel 2007 le fratture di femore nell’anziano sono state 92000, pari a circa il 75% delle fratture, con un costo attuale di 590 milioni di euro legati alla sola ospedalizzazione.

Fattori di rischio

L'osteoporosi che è tra le principali cause di frattura del femore nell'anziano, non riguarda solo le donne in menopausa, ma può manifestarsi anche prima e può colpire anche gli uomini. Altre cause di osteoporosi secondaria:
• assunzione di farmaci (ad esempio cortisone, anticoagulanti);
• malattie endocrine e metaboliche (ad esempio diabete di tipo I o II, iperparatiroidismo)
• Alterazioni nutrizionali (celiachia, malassorbimento intestinale,)
• Altro (osteogenesi imperfetta, artrite reumatoide, mieloma, HIV, trapianti).
Se nelle persone anziane la rottura del femore deriva normalmente da traumi cosiddetti a bassa energia, come le cadute, nei giovani, negli sportivi e nei bambini il femore rotto normalmente deriva da traumi ad alta energia, come incidenti o cadute durante attività sportiva.

Classificazione

Si dividono in:
• Laterali: sottotrocanteriche, pertrocanteriche, basicervicali
• Mediali: sottocapitata, transcervicale
Questa classificazione è importante per la vascolarizzazione della testa femorale, infatti le fratture mediali del collo femore determinano l'interruzione di questa e se non trattate con sostituzione protesica, la testa femorale andrà incontro a necrosi asettica.

Diagnosi

Clinicamente il paziente presenta frequentemente dolore in sede inguinale, che aumenta con i movimenti dell'anca. In condizioni di fratture particolarmente composte (ingranate) il quadro clinico è paucisintomatico con il paziente che può addirittura deambulare. Nella maggior parte dei casi l'arto appare extra-ruotato ed accorciato rispetto al controlaterale (condizione che può venir meno nelle fratture mediali).
L'indagine diagnostica principale per poter eseguire la diagnosi è la radiografia dell'anca, ma in alcuni casi, soprattutto nei casi di frattura ingranata, può esser necessaria l'esecuzione di una TC. Raramente la RM è utilizzata per la diagnosi.

Trattamento chirurgico

Il trattamento delle fratture di collo femore è prevalentemente chirurgico, compatibilmente con le condizioni cliniche del paziente. Nelle fratture laterali, l'intervento consiste nella riduzione della frattura e la sua stabilizzazione con una chiodo cervico-diafisario.
Le fratture mediali possono esser trattate:
-artroprotesi: soggetti normalmente con età inferiore 75-80 anni, in discrete condizioni cliniche, generalmente autosufficienti. Da valutare eventualmente una artroprotesi a doppia mobilità nei soggetti affetti da grave demenza o malattie neurologiche.
-endoprotesi: soggetti con minor richiesta funzionale, generalmente con più di 80 anni.
-osteosintesi con viti: intervento riservato a soggetti con frattura ingranata, in caso di fallimento e necrosi della testa femorale, si valuta a distanza di qualche mese il posizionamento di una artroprotesi.